Beccogrosso delle Bonin
Una specie di Carpodacus Nome scientifico : Carpodacus ferreorostris Genere : Carpodacus
Beccogrosso delle Bonin, Una specie di Carpodacus
Nome botanico: Carpodacus ferreorostris
Genere: Carpodacus
Contenuto
Descrizione Informazioni generali
Descrizione
Si trattava di uccelli lunghi una ventina di centimetri, dall'aspetto tipico dei fringillidi, robusto e slanciato, con grossa testa arrotondata munita di grandi occhi e soprattutto di un enorme becco estremamente forte e massiccio, paragonabile a quello dei frosoni propriamente detti. Le ali erano allungate, le zampe forti, la coda non era forcuta. Il piumaggio presentava dicromatismo sessuale: i maschi, infatti, presentavano livrea di colore bruno nell'area dorsale (nuca, lati del collo, dorso, ali, codione e coda), mentre ventre e sottocoda erano bianchi e la faccia, la gola, il petto e una banda che dall'orecchio arrivava alla spalla erano di colore rosso-arancio. Le femmine, invece, erano di colore più sobrio, a predominanza dei toni del bruno, più chiaro ventralmente dove assumeva i toni dell'isabella, con sottocoda bianco e con accenni di sfumature giallo-arancio su faccia e petto. In base a quanto deducibile dagli esemplari conservati, sembrava sussistere una certa variabilità intraspecifica nella livrea, specialmente per quanto concerne i maschi: tuttavia, non è noto se tale variabilità dipendesse da variazioni geografiche, cronologiche (numerose specie congeneri presentano piumaggio più scialbo durante i mesi invernali) o dovute all'età dei soggetti.
Informazioni generali
Area di Distribuzione
Come intuibile dal nome comune, il frosone delle Bonin era endemico delle omonime isole, oggi note come Isole Ogasawara: in particolare, la specie abitava l'isola di Chichi-jima (l'unica dove sia stata osservata con certezza), mentre si pensa che avrebbe potuto vivere anche sulle vicine Anijima e Ototojima ed a ritenere erronei i presunti avvistamenti su Haha-jima, dove difficilmente sarebbe potuta arrivare a causa delle limitate abilità volatorie.
Stato della Specie
Il frosone delle Bonin venne scoperto dagli europei e descritto scientificamente a partire dalla spedizione di Frederick William Beechey, nel 1827, quando ne vennero catturati due esemplari a Chichi-jima: l'anno successivo, Friedrich Heinrich von Kittlitz ne ottenne altri esemplari, senza però specificare il luogo della cattura. Già nel 1854, William Stimpson visitando le isole non riuscì ad osservarne alcun esemplare, notando invece la presenza di numerosi animali rinselvatichiti (ratti, gatti, cani e maiali, questi ultimi già notati da Kittlitz e probabilmente rilasciati nell'arcipelago da Beechey per fungere da cibo ad eventuali naufraghi), che probabilmente ebbero un ruolo preponderante nella scomparsa di questi uccelli: ancora nel 1889 i coloni affermavano che la specie sarebbe sopravvissuta su Haha-jima fino ai primi anni '80 del XIX secolo, tuttavia per una serie di motivi (nessuna descrizione di uccelli simili da parte di esploratori precedenti, scarsa propensione al volo su lunghe distanze) si tende a credere che tali notizie siano frutto di un errore di traduzione o di comprensione. Molto probabilmente, in maniera simile a quanto osservato nel tordo delle Bonin, anche il frosone delle Bonin risentì in maniera negativa della predazione da parte delle specie introdotte, che predavano gli adulti e distruggevano i nidi per cibarsi delle uova, causando l'estinzione di questi uccelli in brevissimo tempo. Attualmente sono disponibili 10 esemplari conservati in vari musei, tutti ottenuti durante le prime due spedizioni esplorative.
Scientific Classification
Divisione
Cordati Classe
Uccelli Ordine
Passeriformes Famiglia
Fringillidae Genere
Carpodacus Species
Beccogrosso delle Bonin