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Cigno reale

Una specie di Cigni
Nome scientifico : Cygnus olor Genere : Cigni

Cigno reale, Una specie di Cigni
Nome botanico: Cygnus olor
Genere: Cigni
Cigno reale (Cygnus olor) Photo By Aleksandr Abrosimov , used under CC-BY-SA-4.0 /Cropped and compressed from original

Descrizione

Il cigno reale è la specie di cigno più famosa e, in virtù del suo aspetto elegante, in molte culture incarna un ideale di armonia e bellezza. Viene anche chiamato cigno muto poiché, a differenza di altri cigni, vocalizza molto poco e, quando si sente minacciato, emette una sorta di soffio. Quando spicca il volo, poi, è decisamente spettacolare: inizia a correre sullo specchio d’acqua che, per permettergli di prendere una buona rincorsa, deve avere una superficie piuttosto ampia.
Taglia
1.4 - 1.6 m
Posizionamento del nido
Terreno
Dimensioni della frizione
2 - 5 uova
Numero di covate
34 - 41 days
Abitudini alimentari
I cigni sono sostanzialmente erbivori, nutrendosi in natura di piante acquatiche ed erbe dei terreni adiacenti gli specchi d'acqua da loro frequentati, così come di talune foglie della vegetazione limitrofa. Qualora si voglia fornirgli alimentazione, gradiscono: insalata a foglia larga (es. lattuga romana), patate lessate, pastoni di cereali idonei e mais spezzato per volatili. Il cibo dovrebbe essere gettato sull'acqua, in modo che possano nutrirsene inghiottendo sempre acqua con esso, ammorbidendolo; mai dare a cigni cibo in grossi bocconi o senza risorsa d'acqua in cui il cigno possa ammorbidirlo; mai fornire pane ammuffito o avariato. Mai fornire pane o similari a cigni appena nati o in loro presenza a cigni già cresciuti (poiché i cigni appena nati potrebbero letalmente emulare il nutrirsene dei più grandi). Evitare crackers salati e altri similari snacks salati. Nutrirli a terra è inopportuno, poiché incoraggia i cigni a lasciare l'acqua ogni volta che vedono le persone, il che può esporli a pericolo; più soventemente si crea una mangiatoia a bordo dello specchio d'acqua, o si mette il cibo su un'apposita ciotola galleggiante. Si vedano anche le informazioni al riguardo per il genere Cygnus e per le varie altre specie di Cigno che ne sono parte.
Habitat
Il cigno reale è protetto nella maggior parte del suo areale, ma ciò non ha impedito la caccia illegale e il bracconaggio. È spesso tenuto in cattività al di fuori del suo areale naturale, come decorazione per parchi e stagni, e sono avvenute fughe. I discendenti di tali uccelli si sono naturalizzati negli Stati Uniti orientali e nei Grandi Laghi, proprio come l'oca canadese ha fatto in Europa.
Tipo di Dieta
Erbivoro

Informazioni generali

Comportamento

È un uccello stanziale, molto legato al proprio habitat: solo le popolazioni che vivono alle latitudini più settentrionali si riuniscono in stormi per scendere a svernare nelle regioni dove il clima è più mite. Il cigno reale è noto anche come "cigno muto" (e in lingua inglese viene proprio chiamato in tal modo, "Mute Swan") poiché vocalmente silenzioso rispetto ad altre specie di cigni; normalmente, infatti, emette solo versi gutturali poco udibili simili a gargarismi, raramente ad un volume percepibile a distanza dall'uomo. Questo fatto si presta a rendere facilmente fraintendibili o sottovalutate le sue reali condizioni e il suo umore (es. se quieto e sereno o invece bellicoso, se in salute o sofferente, etc.), di modo che a volte il cigno è costretto ad attaccare fisicamente chi, uomo o animale, ignora i suoi avvisi di stare alla larga. In genere quando si sente minacciato il cigno reale emette dei "soffi" all'indirizzo dello sgradito avventore, simili a quelli dei gatti quando rizzano il pelo in vista di una lotta, e sempre similmente ai gatti contestualmente tende a ritrarre le ali aumentando visivamente di dimensione; altro segnale che il cigno reale è in stato di allarme viene dal suo eventuale ritrarre totalmente il collo appiattendo il capo fino all'attaccatura con il busto. Quando è fortemente in allarme, ritrae completamente il capo fino a far combaciare totalmente il collo con il dorso; in tale circostanza gonfia anche le ali e il piumaggio del collo tende a diventare irto. Questo caratteristico aspetto "a barchetta" del Cigno in allarme viene ottenuto dall'animale spostando verso l'alto l'articolazione del gomito e mantenendo basso il carpo, in modo che il bordo esterno delle remiganti secondarie, che coprono l'avambraccio, sporga verso l'esterno assumendo l'aspetto di due piccole "vele", in una posa complessivamente di grande impatto visivo (ragion per cui - in tali circostanze - il cigno è spesso frainteso dall'osservatore umano, che affascinato dal dispiegamento esteticamente avvincente delle ali, non comprende lo stato di allarme e il potenziale pericolo che in realtà rappresenta). Questo atteggiamento, che all'occorrenza può essere rivolto a propri simili, verso animali d'altra specie e anche verso l'uomo o suoi manufatti, prosegue spesso con il veloce avvicinamento del cigno - anche a balzi sull'acqua, quasi in volo - al "nemico", e termina con la fuga dello stesso, o con lo scontro se questo manca d'allontanarsi; è per tanto opportuno ben intendere il significato del vedere un cigno in tale assetto, e se è motivato dalla nostra presenza allontanarsi immediatamente, poiché probabilmente abbiamo invaso il suo territorio venendo per qualche motivo identificati come pericolosi (facilmente in relazione a fatti negativi a lui accaduti in precedenza in situazioni simili). Come gli altri cigni, il Cigno Reale spesso nuota con una zampa sola - di solito quando molto rilassato - ponendo l'altra sul dorso (dalla parte della zampa stessa) o tenendola piegata sotto il piumaggio dell'ala (sempre dello stesso lato). In analogia con ciò, anche quando è in piedi, sulla terra ferma o in acque particolarmente basse, a volte il cigno staziona su una zampa sola, mantenendo l'altra nascosta sotto l'ala, e in questa curiosa posizione può anche dormire; il più delle volte, tuttavia, dorme comunque accovacciato a terra o galleggiando in acque calme e sicure. Nel camminare in acque basse, e soprattutto sulla terraferma, è molto cauto e procede più lentamente di quanto potrebbe fare, ciò al fine di ben esaminare il terreno prima di calpestarlo, poiché caricare di slancio su una sola zampa (palmata) tutto il suo peso - come nel caso di un passo più spedito - lo esporrebbe al rischio di lesioni al tessuto adiposo tra le dita se posato su eventuali particolari asperità. Come molti volatili, e particolarmente i volatili acquatici quali gli Anatidi, il cigno reale dedica assidua cura alla pulizia del piumaggio, cosa molto importante poiché - oltre ad essere funzione utile per mantenere il corpo privo di sporcizia potenzialmente dannosa per la salute - comprende il rendere idrorepellente il piumaggio stesso; tramite la stesura con il becco e il collo di una secrezione oleosa prodotta dalla ghiandola uropigea, il cigno rende infatti le piume su cui è posata idrorepellenti, cosa che - particolarmente nelle stagioni fredde - ha importanza vitale onde evitare d'avere il piumaggio quasi costantemente inzuppato d'acqua (o peggio ancora ghiacciato in caso di temperature particolarmente basse); la stesura dell'olio rende inoltre le piume maggiormente consistenti e robuste, atte a sostenere gli sforzi cui sono sottoposte nel volo. Per poter svolgere l'opera di stendimento dell'olio idrorepellente (detta preening in inglese), il cigno ha bisogno di poter uscire completamente dall'acqua (o quantomeno far uscire totalmente dall'acqua tutte le parti di corpo coperte di piume - per esempio stando in piedi in acque molto basse), e potersi dedicare alla complessa operazione in luogo sicuro, generalmente sul bordo dello specchio d'acqua da lui frequentato, senza doversi interrompere per reagire a qualche pericolo; nello stendere la secrezione oleosa ha bisogno di poter attingere all'acqua con il becco, per diluirla o per pulire il becco dalle eventuali sporcizie rimosse.Prima di procedere al preening, generalmente il cigno reale effettua una sorta di bagno preparativo, immergendo qualche volta il capo e tutto il collo disteso in avanti - come a voler andare a nuotare sott'acqua - per poi alzare il capo e il collo di scatto muovendosi leggermente in avanti, per far scorrere indietro l'acqua sul dorso. Meno frequentemente effettua invece un poderoso lavaggio, anche per diversi minuti, agitando ripetutamente le ali sull'acqua con vigore, capovolgendosi più volte su un lato ruotando sul dorso, per lavare così tutto il corpo; in tale circostanza l'osservatore può arrivare a preoccuparsi per il grande agitamento dell'animale, che può essere frainteso per una manifestazione di grave difficoltà o pericolo, ma un atteggiamento di questo tipo - normalmente - è invece privo di significato negativo. Per i cigni è molto importante poter liberamente uscire dall'acqua per stare all'occorrenza sulla terraferma, nonché il poterlo fare tramite terreno a fil d'acqua (o lievissimi pendii), senza esporre le zampe palmate a pericolose asperità o sottoporle a sforzi, senza doversi aiutare con le ali per salire qualche scalino o riva scoscesa (particolarmente quando per qualche motivo debilitati o con ali/piumaggio non in piena forma - ad esempio a causa della muta), ma potendo invece accedere agevolmente ad un luogo asciutto, luogo da cui - in caso di pericolo - possono quindi altrettanto agevolmente camminare speditamente in acqua, mettendosi al sicuro; per tali motivi è infatti facile vederli stazionare sulla riva degli scivoli per le imbarcazioni - quando mancano spiagge naturali - e sempre in ragione di ciò vengono eventualmente posizionate delle apposite rampe dove i cigni vivono in cattività. Poiché ha una visuale frontale attenuata (dal becco e dal posizionamento piuttosto laterale degli occhi), quando vuole avere una visione ottimale di qualcosa tende a ruotare il capo in modo da rendere completa in tal direzione la visione di almeno un occhio, procedendo a volte nel cammino con una doppia visuale fronte-retro (per gestire la quale può chiudere un occhio alla volta per concentrare l'attenzione su una direzione sola). Sempre per questo motivo, nel cogliere il cibo dalle mani di qualche ammiratore, può involontariamente pizzicare le dita (essendo privo di denti parlare di morso è fuori luogo). Altro sistema usato dal cigno reale e dai cigni in generale per migliorare la visuale frontale, è quello di inclinare molto il capo verso il basso, per poter così guardare in direzione orizzontale - o verso il basso vicino a sé - senza l'ostacolo visivo costituito dal becco (e/o dalla protuberanza ad esso sovrastante), usando in questo caso entrambi gli occhi a vantaggio della messa a fuoco e della visione prospettica; questa posa tende a dare ai cigni un'espressione accigliata, coerente del resto con la loro concentrazione nell'osservare qualcosa o qualcuno con particolare attenzione, e con l'essersi messi in guardia da un potenziale pericolo. La caratteristica protuberanza nera posta sopra il becco degli esemplari adulti varia di dimensioni durante l'anno, arrivando ad essere più consistente nel periodo attiguo a quello della nidificazione, per attenuarsi in seguito; tuttavia, una forte diminuzione delle dimensioni della protuberanza in un esemplare adulto - al punto di apparire di dimensioni simili a quella di un giovane esemplare dal piumaggio ancora per lo più grigio (in cui la protuberanza è ancora in formazione) - è invece irregolare ed indice di un deperimento dell'animale, che sarebbe bene sottoporre al controllo di un veterinario competente onde individuare e risolvere le cause della debilitazione.Nel caso di scontri tra cigni, può capitare che la protuberanza subisca ferite anche estese, che in genere comunque si rimarginano autonomamente nel giro di alcune settimane, lasciando segni visibili anche per diversi anni. Per prendere il volo ha bisogno di ampi specchi d'acqua senza ostacoli intorno, dove poter prendere la rincorsa quasi correndo sulle acque e da dove alzarsi gradualmente in volo. Nell'atterrare (ammarare), a volte può effettuare un giro di ricognizione dello specchio d'acqua per verificarne la necessaria profondità (al contatto con l'acqua in ammaraggio vi affonda in parte con le zampe usate quali "pattini"), la mancanza di ostacoli o pericoli e l'idoneità del luogo a consentire una futura ripartenza. Quando le circostanze lo richiedono e soprattutto lo permettono, può anche prendere il volo ed atterrare su terraferma. Molto caratteristico è lo scambio di effusioni interne alla coppia di cigni, come i rituali di corteggiamento e accoppiamento (che avvengono in acqua). Al contrario un altro comportamento molto particolare da parte di due cigni chiamato rotation display, consistente in movimenti di nuoto ravvicinato quasi identici e sincronizzati - facilmente comparabili ad una danza - con i due esemplari che ruotano ognuno su se stesso muovendosi insieme (tenendo il collo le ali nella stessa posizione di quando sono in massima allerta), non sarebbe parte dei rituali di corteggiamento, bensì avverrebbe da parte di due maschi potenzialmente antagonisti, che con tale metodo stabiliscono invece gerarchie e territori attigui in cui convivere senza scontrarsi; dopo qualche minuto, ma più spesso anche dopo molte decine di minuti, la particolarissima forma di dialogo normalmente si conclude infatti positivamente, con i due cigni che si allontanano l'uno dall'altro senza dar luogo ad alcuno scontro. Tale rituale potrebbe anche essere una sorta di sfida o prova di forza tra i due cigni, durante la quale ciascuno valuta se stimare l'altro quale suo pari e non ostile, anziché inferiore da mandare via, oppure pericolo da affrontare o da cui fuggire. Il cigno reale è anche noto per la particolarissima sonorità prodotta dal volo, udibile anche a grande distanza in caso di stormi.

Area di Distribuzione

L'areale originale del cigno reale è paleartico: comprende tutta Europa, l'Asia (escluse le regioni tropicali e l'Arabia Saudita) e il Nord Africa, sebbene sia stato introdotto in America Settentrionale (Canada, Stati Uniti d'America), in Oceania (Australia, Nuova Zelanda), e persino in Sudafrica. In Italia ci sono rare nidificazioni, principalmente sui laghi del Settentrione, come il Maggiore e il lago d'Iseo. Frequenta le baie riparate di laghi, fiumi e canali, e occasionalmente - specie gli esemplari venuti a svernare dal nord Europa - si può osservare anche in mare a ridosso di estuari o in zone acquitrinose salmastre. Nel selezionare l'habitat dove nutrirsi ed eventualmente stabilirsi, il cigno reale evita specchi d'acqua e terreni adiacenti alberi aghifoglie come il pino; gli aghi di pino infatti, una volta caduti al suolo o in acqua, se erroneamente raccolti con il becco nel nutrirsi - o nell'abbeverarsi - gli risultano pericolosamente indeglutibili, andando - a volte - a formare sotto il becco una sacca con infiammazione, e a impedirgli con ciò la normale deglutizione del cibo, cosa che può causargli debilitazione anche grave. La rimozione di aghi di pino e/o altri eventuali accumuli dal sotto becco dei cigni necessita spesso di competente intervento umano (es: veterinario specializzato). Elementi umani che immettono gravi pericoli negli habitat dei cigni sono tralicci aerei (nei cui cavi i cigni in volo rischiano di scontrarsi se sono poco evidenti e/o posti lungo traiettorie di discesa o salita obbligatorie per l'ammaraggio o per prendere quota), manufatti e dispositivi che alterino o forzino in modo innaturale o repentino il corso e il livello delle acque (cosa particolarmente pericolosa nel periodo di cova, in cui il nido rischia di venire sommerso o di ritrovarsi pericolosamente lontano dall'acqua), attività e residui di attività di pesca (lenze, esche, ami e piombini, in cui i cigni rischiano di rimanere impigliati o di ingerire nel nutrirsi - es. residui sui fondali).

Stato della Specie

Il Cygnus olor è una specie selvatica particolarmente protetta ai sensi della Legge 157/92. Risente di qualche raro atto di bracconaggio e della distruzione dell'ambiente naturale.
Cigno reale (Cygnus olor) Cigno reale (Cygnus olor) Photo By Aleksandr Abrosimov , used under CC-BY-SA-4.0 /Cropped and compressed from original

Scientific Classification

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