Ghiandaia
Una specie di Garrulus Nome scientifico : Garrulus glandarius Genere : Garrulus
Ghiandaia, Una specie di Garrulus
Nome botanico: Garrulus glandarius
Genere: Garrulus
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Descrizione
La ghiandaia è un passeriforme il cui stesso nome ne rivela le preferenze alimentari. Il suo piumaggio, elegantissimo e inconfondibile, si distingue per il blu cobalto a strisce nere su una porzione delle ali. Una delle sue abitudini più bizzarre è quella di farsi pulire le piume dalle formiche rosse, cimentandosi in quello che viene definito "il bagno di formiche".
Taglia
34 cm
Abitudini alimentari
La ghiandaia è un uccello tendenzialmente onnivoro: la porzione carnivoro/insettivora della dieta di questi animali, preponderante durante la stagione riproduttiva (quando il fabbisogno energetico risulta aumentato dalle attività di corteggiamento e allevamento della prole) comprende grossi insetti e larve (particolarmente importante è la funzione di pesticida naturale che questo uccello svolge nelle pinete a pino nero, dove tiene a bada la processionaria), piccoli mammiferi (roditori, pipistrelli e topiragni) e rettili (lucertole, gechi e financo piccoli serpenti), nidiacei e uova di piccoli uccelli reperiti nei nidi (dei quali le ghiandaie, sebbene molto meno rispetto alle "cugine" gazze, sono grandi razziatrici). Come però intuibile sia dal nome comune che dal nome scientifico di questi uccelli, tuttavia, il cibo preferito della ghiandaia sono le ghiande, che costituiscono da sole più della metà della dieta di questo animale e che ne rappresentano la stragrande maggioranza del sostentamento durante i mesi freddi: la porzione vegetale dell'alimentazione della ghiandaia comprende inoltre faggiole, castagne, noci, nocciole, granaglie, bacche (soprattutto more e sorbi) e frutti (in particolar modo mele e fichi). La ghiandaia è nota per essere molto attiva nello stipare il cibo in eccesso (soprattutto ghiande) in numerosi nascondigli posizionati nei ceppi, sotto la corteccia degli alberi o al suolo, in un ampio raggio (fino a 20 km di distanza dal sito di raccolta) del suo territorio, badando bene di non essere osservata da altri esemplari durante tale operazione: tali provviste vengono accumulate durante tutto l'anno, con picchi verso la fine dell'estate, allo scopo di far fronte agli eventuali rigori dell'inverno con scorte di cibo adeguate. Il fatto che un singolo esemplare possa seppellire circa un migliaio di ghiande l'anno ha fatto sì che prima dell'intervento umano le ghiandaie siano state il principale vettore d'espansione della farnia e del leccio, in particolar modo la rapida espansione di queste specie verso nord subito dopo la fine dell'ultima era glaciale sembrerebbe in massima parte attribuibile alla dispersione da parte di questi uccelli.
Habitat
Un membro del gruppo diffuso della ghiandaia e delle dimensioni della taccola, abita in boschi misti, in particolare con querce, ed è un abituale accumulatore di ghiande. Negli ultimi anni, l'uccello ha iniziato a migrare nelle aree urbane, forse a causa della continua erosione del suo habitat boschivo.
Tipo di Dieta
Onnivoro
Domande Frequenti
Informazioni generali
Comportamento
Il suo solito richiamo è l'allarme che è uno stridio aspro e stridulo e viene utilizzato per avvistare vari animali predatori, ma la ghiandaia è ben nota per il suo mimetismo, spesso suona così come una specie diversa che è praticamente impossibile distinguere la sua vera identità a meno che non si veda la ghiandaia. Imiterà persino il suono dell'uccello che sta attaccando, come un allocco, cosa che fa se attacca durante il giorno.
Area di Distribuzione
La ghiandaia occupa un vasto areale paleartico, che comprende gran parte dell'Europa (comprese le Isole Britanniche, mentre la specie è assente dal sud-ovest della penisola iberica, dall'Islanda e dalle porzioni centrali e settentrionali della penisola scandinava), i monti dell'Atlante in Nordafrica, la penisola anatolica, il Caucaso, il Levante, la Mesopotamia e le coste meridionali del Mar Caspio, e si estende ad est attraverso l'Asia centrale e la Siberia fino alla Manciuria (compresa l'isola di Sakhalin) e al Giappone, andando a sud (sebbene con areale disgiunto) fino all'Indocina (Birmania e coste settentrionali del golfo del Siam) e alle pendici meridionali dell'Himalaya. In Italia la ghiandaia è diffusa in tutto il territorio nazionale, comprese le isole maggiori: nello Stivale e in Sicilia è presente la sottospecie albipectus, mentre in Sardegna abita l'endemica sottospecie ichnusae. L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle foreste cedue e miste, con predilezione per le aree boschive a prevalenza di querce e carpini: la ghiandaia si rivela tuttavia un uccello molto adattabile, che abita senza grossi problemi anche la taiga, le pinete e la macchia mediterranea. Questi uccelli, inoltre, sebbene tendano a rimanere piuttosto schivi, non risentono eccessivamente della presenza umana, colonizzando i giardini, i parchi e le aree alberate suburbane, non di rado beneficiando della presenza di acqua e cibo (sotto forma di granaglie reperibili nelle mangiatoie per uccelli di piccola taglia). Sebbene sia un uccello tendenzialmente stanziale, la ghiandaia è un ottimo volatore, e soprattutto le popolazioni delle aree più fredde tendono a migrare verso climi più miti (o a quota più bassa, se si tratta di popolazioni montane) per sfuggire ai rigori invernali, seguendo pattern irregolari.
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