Assiolo
Una specie di Otus Nome scientifico : Otus scops Genere : Otus
Assiolo, Una specie di Otus
Nome botanico: Otus scops
Genere: Otus
Contenuto
Descrizione Informazioni generali
Photo By Miloš Popović , used under CC-BY-SA-4.0 /Cropped and compressed from original
Descrizione
Lunghezza: 18–21 cm; apertura alare 47–55 cm; ala 14,4-16,2 cm; coda 6,7-7,5 cm; tarso 30 mm; becco 17–19 mm; peso 56-102 g. L'aspetto è annoverato tra gli strigiformi meglio definibili. L'impressione delle proporzioni e delle dimensioni di questa specie dipende ampiamente dalla posizione dei cornetti che gli ornitologi chiamano ciuffetti auricolari. Quando quest'ultimi sono abbassati, fanno sembrare lo strigiforme piccolo, tarchiato e con la testa grande (in questo modo potrebbe essere confuso con la civetta). Con i ciuffetti auricolari eretti sul capo (che molti confondono con le orecchie), lo strigide denota una silhouette slanciata, con la testa piccola e più grande di quello che veramente è. Rispetto alla civetta è più allungato e ha il capo più piccolo e più appiattito. L'assiolo ha un piumaggio finemente vermicolato e macchiettato di bruno grigiastro, che va dal grigio al marrone castagna sotto le ali con diverse chiazze bianche evidenti sul dorso. Queste differenze di colore hanno indotto gli ornitologi a definire questa variabilità con il termine di morfismo di colore, come accade negli allocchi. Avremo quindi assioli di tre differenti colorazioni: un morfismo rosso-brunastro, uno grigio e un altro intermedio. Gli occhi hanno un'iride di colore giallo, ma con cromatismi più intensi rispetto a quelli della civetta. Nella parte inferiore del corpo si trovano strisce nere ben visibili.
Taglia
20 cm
Aspettativa di vita
6 anni
Posizionamento del nido
Cavità
Abitudini alimentari
L'assiolo è una specie prettamente insettivora. Le cicale, le cavallette, i grilli e i maggiolini sono fra le sue prede prevalenti. Inoltre si nutre anche di lombrichi. Tra le prede vi sono solo in misura minore uccelli e rettili, e occasionalmente caccia topi o altri piccoli mammiferi. La preda viene adocchiata da una posizione bassa e sbattuta a terra. Solo raramente caccia durante il volo o da terra. Non è ancora noto con quale tecnica di caccia attacchi gli uccelli. La tecnica di cattura dei piccoli uccelli si basa sul "magnetismo" (prevalentemente gli occhi) con il quale l'uccello stando fermo induce piccoli uccelli ad avvicinarsi. È l'identico fenomeno con il quale anche le civette o i gufi venivano usati per la caccia alle allodole. Il fenomeno è valido anche per i nidiacei appena usciti dal nido.
Tipo di Dieta
Insettivoro
Informazioni generali
Comportamento
La chiamata è un fischio profondo emesso da entrambi i sessi. È simile alla chiamata del rospo ostetrica.
Area di Distribuzione
I punti principali dell'espansione dell'assiolo sono lungo il Mar Mediterraneo con concentrazioni in Spagna, Croazia e in Turchia. Diffusa a macchia di leopardo è anche la popolazione in Francia e Italia. Anche in Africa del Nord lo si può trovare a macchia di leopardo, in Libia ed Egitto manca completamente. In Europa centrale le sue popolazioni raggiungono il confine settentrionale, la popolazione è perciò rada nell'insediamento. In Svizzera la popolazione, un tempo piuttosto diffusa, è ora quasi completamente scomparsa dalla zona del Lago Lemano e dal Vallese centrale. Lo stesso dicasi della specie in Austria, dove popola soltanto alcuni ambienti di bacino nella Stiria meridionale e in Carinzia meridionale. In Germania ogni anno se ne osservano nei periodi di cova (soprattutto in Baviera), ma finora non è stata provata alcuna covata. L'assiolo è una specie termofila che predilige ambienti aperti, talvolta anche aridi. Uliveti, foreste di pini, piccole radure di frassini, boschi, campagne alberate, parchi e giardini, in pianura e in montagna sino al limite del castagno, anche presso le abitazioni umane, ma anche cimiteri e in parte parcheggi sono habitat adatti. Nel territorio di espansione settentrionale si trova soprattutto nei declivi meridionali esposti al caldo o in climi di coltivazione vinicola. Non occupa, al contrario, foreste chiuse. Nei sei mesi dell'inverno europeo si trattiene nelle savane africane. Di giorno si riposa, celandosi tra le fronde degli alberi.
Stato della Specie
Non minacciato a livello globale.
Photo By Miloš Popović , used under CC-BY-SA-4.0 /Cropped and compressed from original